Storico e pubblicista italiano. Amico di
Vittorio Mussolini, si iscrisse al Partito Fascista negli anni Trenta; qualche
tempo dopo, tuttavia, avendo tentato inutilmente di far passare all'interno del
partito stesso delle riforme politiche, se ne staccò, e nel 1939
passò all'antifascismo clandestino. Venne arrestato una prima volta nel
1942, poi ancora nel 1943 e deportato in Germania. Alla fine della guerra
poté rientrare in Italia e trovare impiego nel giornalismo come redattore
di "Repubblica", per il quale scrisse una serie di articoli
riguardanti soprattutto la recente storia del Fascismo e dell'antifascismo.
Qualche anno dopo passò a "Paese sera" mantenendo la stessa
linea critico-storica. Fra i volumi pubblicati citiamo:
Il lungo viaggio
attraverso il Fascismo,
Contributo alla storia di una generazione
(1948),
Il dizionario della paura (1951, in collaborazione con M.
Venturoli), che gli guadagnò il premio Viareggio dello stesso anno,
La
tradotta del Brennero (1956) e
1943:
25 luglio - 8 settembre
(1964) (Milano 1915 - Roma 1970).